Abilitazione estere: novità dal CdS per le Misure Compensative

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Abilitazione estere: per il CDS il MIM deve solo riconoscere con o senza misure compensative

La valutazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito circa la validazione dei titoli per l’abilitazione all’insegnamento acquisite all’estero può essere esclusivamente rivolta alla proposta di eventuali misure compensative ai sensi dell’art. 22 D.Lgs 206/2007

Il Consiglio di Stato accoglie le istanze dello studio legale B&Z e chiarisce le possibili decisioni del Ministero: “Può valutare i percorsi e confrontare i programmi ed eventualmente disporre misure compensative: tertium non datur”.

Punto di svolta del Consiglio di Stato: le abilitazioni conseguite in Romania possono essere oggetto o di riconoscimento o diretto

o di riconoscimento subordinato al superamento delle misure compensative.

Non è stata concessa al Ministero la possibilità che il titolo possa essere respinto.

Il Ministero dell’Istruzione e del merito potrà eventualmente disporre misure compensative riguardo i titoli conseguiti all’estero ma non opporsi al riconoscimento degli stessi.

E’ quanto emerge nella sentenza 2811/2023 del 20.03.2023 emessa dai giudici di Palazzo Spada accogliendo un ricorso patrocinato dallo studio B&Z  – avvocati Antonio Rosario Bongarzone e Paolo Zinzi di ricorsiscuola.it  -a favore di un proprio assistito abilitato sul sostegno in una università rumena.

Quanto deciso dai giudici assume una valenza “straordinaria” in quanto relega il Ministero al solo confronto dei contenuti del percorso formativo e colloca la posizione giuridica del più alto tribunale amministrativo nazionale contro i mancati riconoscimenti dei titoli esteri da parte del MI ed a favore dei ricorrenti abilitati all’estero ed assistiti dallo studio legale B&Z. La sentenza che ha valore nel merito del giudizio complessivo apre la strada ad una serie di ricorsi, cui possono aderire anche i ricorrenti che hanno visto i propri ricorsi non essere valutati positivamente nel primo grado di giudizio.

<L’opposizione del ministero potrà dunque essere espletata non “nella sostanza” ovvero nella valutazione dell’idoneità degli attestati rilasciati da università estere ma soltanto nella definizione della formazione del docente una volta valutati i percorsi formativi>

Dopo il pieno riconoscimento del titolo abilitante sul sostegno in assenza di abilitazione su specifica CdC (dettagli sentenza > Il Consiglio di Stato Riconosce la Specializzazione su Sostegno Romena) sono stati i giudici del TAR del Lazio a confermare l’orientamento assunto post Plenaria con un’altra sentenza positiva a facore degli assistiti del pool legale  B&Z come riportato nell’articolo Sostegno Romania Vittoria per gli Specializzati.

I ricorsi accolti a firma dei giudici di palazzo Spada fanno chiaro riferimento a quanto deciso a margine dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato lo scorso mese di dicembre che di fatto ha posto fine anche alla diversa interpretazione delle normative da parte degli organi giudicanti e procedendo a far chiarezza sul ruolo “oppositivo” del MI. Di seguito il ruolo dello studio legale di ricorsiscuola.it nella decisione dell’organo amministrativo (scopri di più > Adunanza Plenaria Romania: Vittoria dello Studio B&Z di Ricorsi Scuola).

Nella fattispecie gli abilitati dell’estero hanno possibilità concreta di poter lavorare nelle scuole pubbliche italiane a pieno titolo ovvero con il pieno riconoscimento del titolo conseguito presso atenei di altri paesi sia aderenti alla UE che Extra UE. Come l’accoglimento e la validazione dei titoli abilitanti conseguiti in Russia.

La strenua opposizione messa in campo dal Ministero dell’Istruzione e del Merito negli anni aveva condotto e costretto gli organi di giustizia amministrativa ad un duro lavoro di esame delle singole istanze di riconoscimento del titolo a fronte delle molteplici “note” prodotte dal Ministero dell’Istruzione che avevano come risultato quello di ostacolare il percorso di riconoscimento dei titoli acquisiti all’estero.

Lo studio legale di ricorsiscuola.it si è speso a più riprese per la definizione di tale “diatriba” producendo in ogni fase specifiche relazioni tese a dimostrare la validità dei percorsi abilitanti proposti dalle università straniere ed in fede ai regolamenti nazionali ed internazionali affidandosi anche a luminari accademici del diritto internazionale.

Le ultime vittorie al Tar ed al CdS avallano le tesi da sempre sostenute dallo studio legale degli avvocati Antonio Rosario Bongarzone e Paolo Zinzi rispetto alla piena validità dei percorsi formativi in attesa di riconoscimento.

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