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Consiglio di Stato 2025: Nuova Vittoria su Titoli Esteri

Con una recente sentenza, il Consiglio di Stato – Sezione Settima – ha respinto l’appello del Ministero dell’Istruzione e del Merito, confermando integralmente la decisione del TAR Lazio che aveva accolto il ricorso presentato dagli Avvocati Antonio Rosario Bongarzone e Paolo Zinzi di RicorsiScuola.it per conto di un docente abilitato in Romania. Una decisione di grande rilievo, che tutela ulteriormente i docenti che hanno conseguito il titolo all’estero e si sono visti negare il riconoscimento in Italia.

La storia del caso

Il docente aveva richiesto al Ministero il riconoscimento del proprio titolo rumeno per insegnare nelle scuole italiane, allegando tutti i documenti universitari e i certificati dei corsi di formazione psicopedagogica (Nivel I e II). Nonostante la completezza dell’istanza, il Ministero aveva rigettato la domanda sostenendo la mancanza di un documento: la “Adeverinta”, l’attestazione ufficiale del Ministero rumeno che certifica il diritto a insegnare e le materie di abilitazione.

Il TAR Lazio aveva già ritenuto il diniego ingiustificato e contrario ai principi europei. Il Ministero ha comunque impugnato la decisione davanti al Consiglio di Stato, sostenendo sia l’impossibilità di procedere senza l’Adeverinta, sia l’eccessiva diversità tra i sistemi di abilitazione italiano e rumeno.

La decisione del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello e confermato la vittoria dello Studio Bongarzone & Zinzi, rilevando che il Ministero aveva agito in modo irrazionale e contrario ai principi di buona fede e collaborazione previsti dalla legge 241/1990.

I giudici hanno evidenziato che il Ministero:

  • è rimasto inattivo per oltre un anno dopo la presentazione della domanda;
  • ha poi assegnato soltanto 30 giorni per integrare la documentazione;
  • ha negato ogni proroga, impedendo di fatto al docente di ottenere in tempo l’Adeverinta, poi comunque rilasciata dal Ministero rumeno.

Il procedimento è stato quindi considerato viziato sin dall’origine. L’Amministrazione avrebbe dovuto collaborare con il richiedente e valutare tutti i titoli già prodotti, applicando anche i principi della Direttiva 2005/36/CE sul riconoscimento delle qualifiche professionali. Non è legittimo rigettare una domanda basandosi su formalismi o scadenze prive di fondamento normativo.

Perché la sentenza è importante

La decisione rappresenta un precedente significativo per tutti i docenti abilitati o specializzati all’estero, in particolare in Romania, Spagna, Bulgaria e altri Paesi UE.

Il Consiglio di Stato chiarisce che:

  • il Ministero non può rifiutare automaticamente il riconoscimento per la mancanza momentanea di un documento;
  • l’intero percorso formativo e le esperienze professionali devono essere valutati nella loro completezza;
  • eventuali misure compensative possono essere previste, ma il diniego non può arrivare senza un confronto sostanziale tra i percorsi formativi.

Si tratta dunque di una conferma del principio secondo cui l’Amministrazione deve favorire la collaborazione, non ostacolare chi ha conseguito legittimamente il titolo in un Paese dell’Unione Europea.

Il ruolo dello Studio Bongarzone & Zinzi

Questa sentenza si aggiunge alle numerose vittorie ottenute dagli Avvocati Antonio Rosario Bongarzone e Paolo Zinzi, che da anni assistono centinaia di docenti in tutta Italia contro i rigetti del Ministero in materia di riconoscimento dei titoli esteri.
Lo Studio segue ogni cliente fino alla fase di esecuzione della sentenza, assicurando che il riconoscimento venga effettivamente applicato e che il docente ottenga i propri diritti e i relativi benefici economici.

Per aderire ai ricorsi per il riconoscimento del titolo estero, è possibile contattarci al numero 0776.1828062 o contattare via messaggio Whatsapp al numero 350.5232808

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Conclusione

La sentenza del Consiglio di Stato conferma che i diritti dei docenti con titoli conseguiti all’estero non possono essere compressi da rigidità burocratiche o ritardi dell’Amministrazione. È un riconoscimento fondamentale per la categoria e un segnale chiaro: le istituzioni devono agire con trasparenza, collaborazione e rispetto delle norme europee.

Un’ulteriore affermazione di giustizia e di competenza per lo Studio Bongarzone & Zinzi, oggi punto di riferimento nazionale per tutti i docenti che intendono far valere i propri diritti.

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