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TAR Lazio: sì ai titoli esteri, dubbi sui corsi INDIRE

Nota informativa – Ordinanza positiva del TAR Lazio n. 01101/2025: dubbi sulla necessità di aderire ai percorsi INDIRE

Nonostante l’esistenza di alcune ordinanze cautelari sfavorevoli del Consiglio di Stato, come noto adottate in una fase interlocutoria e non di merito, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – Sezione Quarta Bis – continua a pronunciarsi in modo favorevole ai ricorrenti che hanno impugnato i rigetti del Ministero dell’Istruzione in materia di riconoscimento dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero.

Con ordinanza n. 01101/2025, depositata il 21 maggio 2025, il TAR ha accolto l’istanza cautelare proposta dal ricorrente, sospendendo il provvedimento di rigetto e rilevando, tra gli altri, i seguenti aspetti:

  • L’inadeguata valutazione da parte del Ministero della documentazione prodotta, inclusi il piano analitico del corso e l’esperienza professionale maturata;
  • L’illegittima esclusione per pretesa assenza del valore abilitante del titolo, già risolta in senso favorevole agli interessati dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (nn. 18-22/2022);
  • Il rischio di pregiudicare il diritto europeo in materia di riconoscimento professionale, se non vengono adottati criteri di valutazione coerenti e fondati;
  • La possibilità di colmare eventuali carenze formative con misure compensative, anziché con rigetti automatici.

Il Collegio ha inoltre ritenuto sussistente il periculum in mora, considerato che il rigetto potrebbe compromettere la prosecuzione del contratto di insegnamento su sostegno.

Un punto di riflessione: serve davvero aderire ai corsi INDIRE in questi casi?

Alla luce di questa ordinanza, emerge una riflessione fondamentale: ha senso, per i docenti che hanno un contenzioso pendente, rinunciare alla propria istanza di riconoscimento per aderire ai percorsi INDIRE previsti dal D.M. 77/2025?

La scelta di avviare i corsi riservandoli solo a chi rinuncia formalmente all’istanza di riconoscimento appare oggi quantomeno dubbia, se si considera che:

  • Il TAR continua ad accogliere le tesi dei ricorrenti anche dopo il decreto attuativo;
  • I giudici ribadiscono che il titolo estero può essere riconosciuto, e che l’Amministrazione ha il dovere di valutare il percorso formativo nel suo complesso;
  • In assenza di un giudizio di merito negativo, la rinuncia potrebbe tradursi in una perdita di diritti già maturati, legittimamente difesi in sede giurisdizionale.

Alla luce di ciò, si consiglia cautela prima di aderire ai percorsi INDIRE rinunciando alla propria domanda di riconoscimento. È opportuno valutare attentamente – anche con il supporto legale – l’evoluzione del contenzioso pendente, soprattutto alla luce delle nuove ordinanze favorevoli come quella qui analizzata.

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