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RICONOSCIMENTI DEI TITOLI E RICORSI COLLETTIVI ALLA COMMISSIONE EUROPEA

Pervengono al ns studio numerose richieste di parere in merito a ricorsi collettivi o diffide da presentare alla Commissione Europea o ai vari organismi dell’UE.

Ad avviso dello studio legale Bongarzone-Zinzi di ricorsiscuola.it, la strada maestra che – anche oggi ha portato all’emissione dei decreti di riconoscimento da parte dei commissari ad acta – rimane quella del ricorso giudiziale sul silenzio inadempimento (scopri di più > Ricorso Silenzio Inadempimento) e la richiesta di nomina del commissario ad acta che, in caso di inerzia, si sostituisce all’Amministrazione per l’emissione del decreto.

Il ns studio ha attivato una diffida (GRATUITA per i propri clienti) dove singolarmente viene inviata una apposita richiesta di risarcimento del danno da ritardo del titolo estero (leggi di più https://www.ricorsiscuola.it/titoli-esteri-e-ritardi-del-ministero-attivata-una-diffida-per-la-richiesta-di-danni/ oppure clicca sul modulo per aderire alla diffida https://bez.cloudsd.it/#/diffida/id/rs): quindi, non appena il Mim avrà emesso il decreto di riconoscimento, chiederemo in giudizio il danno da ritardo e tutti i danni subiti a causa della illegittima condotta.

Per ottenere, invece, incarichi a tempo determinato a PETTINE e non in coda alla prima fascia aggiuntiva (e quindi alla pari dei docenti già abiliti o specializzati ed inseriti in prima fascia) abbiamo attivato il ricorso: Ricorso Abilitati Estero 2023 Coda Pettine Riserva Collettivo

Ricordiamo che siamo riusciti ad ottenere in Tribunale vittorie che sospendono l’ordinanza Ministeriale 112/2022 e che hanno statuito anche il diritto dei ricorrenti alla stipula del contratto a tempo INDETERMINATO, in favore di coloro che erano stati esclusi, a causa dell’art. 7, comma 4, lett. e della stessa OM 112.
In ogni caso, anche in tali ricorsi, abbiamo sempre chiesto la disapplicazione della normativa nazionale con richiesta di pregiudiziale comunitaria e, soltanto in caso di procedimento di ultima istanza (es. Consiglio di Stato e/o Cassazione) il Giudice sarà obbligato a rimettere la questione alla Corte Europea.

La procedura di denuncia alla Commissione Europea, invece, potrà essere attivita senza l’assistenza di un legale come indicato direttamente dal sito istituzionale della Commissione.

Di seguito pubblichiamo quanto estratto dal sito ufficiale della Commissione Europea (fonte: https://commission.europa.eu/about-european-commission/contact/problems-and-complaints/complaints-about-breaches-eu-law-member-states/how-make-complaint-eu-level_it) in merito alle denunce da presentare: “Cosa fa la Commissione europea con la denuncia?
Le denunce presentate alla Commissione europea seguono l’iter seguente:
entro 15 giorni lavorativi la Commissione europea confermerà di averla ricevuta la Commissione europea ti inviterà a ripresentare la denuncia se non hai utilizzato il modulo standard nei 12 mesi successivi, la Commissione valuterà la denuncia per decidere se avviare una procedura formale di infrazione nei confronti del paese in questione se il problema sollevato è particolarmente complesso, o se la Commissione europea deve ottenere maggiori informazioni e precisazioni da parte tua o di terzi, potrebbero occorrere più di 12 mesi per giungere a una decisione. Qualora la valutazione richieda più di 12 mesi, ne sarai informato se la Commissione europea decide che la denuncia è fondata e avvia la procedura formale di infrazione nei confronti del paese in questione, ti informerà e ti invierà aggiornamenti sull’avanzamento del caso se la Commissione dovesse contattare le autorità del paese contro il quale hai sporto denuncia, indicherà la tua identità solo previa esplicita autorizzazione da parte tua se la Commissione europea ritiene che il problema possa essere risolto più efficacemente mediante uno dei servizi di risoluzione informale o extragiudiziale disponibili, potrebbe proporti di trasferire il tuo dossier a tali servizi se la Commissione decide che il problema sollevato non comporta una violazione del diritto dell’Unione, ti informerà mediante lettera, prima di procedere all’archiviazione del caso in qualsiasi momento potrai fornire alla Commissione europea materiale aggiuntivo concernente la denuncia o chiedere di incontrare i suoi rappresentanti.
Per saperne di più su come la Commissione europea gestisce le relazioni con i denuncianti, consulta la comunicazione sulla gestione dei rapporti con gli autori di denunce in materia di applicazione del diritto dell’Unione.

Presentare una denuncia online basta completare ed inviare il modulo di denuncia online

Pertanto la procedura NON necessita dell’assistenza di un avvocato e potrà essere espletata da tutti i docenti che lamentino una presunta violazione del diritto comunitario.
Addirittura è lo stesso Organismo Europea a pubblicare il Modello di Diffida

Studio B&Z

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