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Percorsi INDIRE per docenti con titolo estero: cosa sono e a chi si rivolgono

FAQ – Tutte le risposte ai casi più frequenti

Cosa sono i percorsi INDIRE e a chi sono rivolti

I percorsi INDIRE sono dei percorsi di accompagnamento formativo istituiti per i docenti che hanno conseguito all’estero il titolo di specializzazione sul sostegno e che sono in attesa di riconoscimento da parte del Ministero dell’Istruzione.

Introdotti dal Decreto Legge 71/2024, convertito nella Legge 77/2024, e successivamente regolati da un DPCM attuativo, questi percorsi si svolgono su piattaforma INDIRE e rappresentano una misura transitoria per:

  • sanare la posizione lavorativa di docenti già assunti con contratti a tempo determinato o indeterminato;
  • regolarizzare la situazione giuridica dei docenti in attesa di riconoscimento del proprio titolo estero;
  • garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità, valorizzando l’esperienza di servizio già maturata dai docenti.

La finalità di questi percorsi non è formativa in senso selettivo, ma riconoscitiva e integrativa, per consentire al docente di proseguire l’attività lavorativa già avviata e, al termine del percorso, sanare il proprio contratto anche a tempo indeterminato, rimuovendo ogni condizione sospensiva o risolutiva.

Tuttavia, non tutti i docenti sono stati ammessi: la normativa ha introdotto criteri legati alla tempistica di presentazione della domanda e alla pendenza di eventuali contenziosi, generando incertezze, esclusioni e disparità di trattamento che è possibile contestare per via giurisdizionale.

Nel prosieguo dell’articolo analizziamo:

  • chi ha diritto ad accedere ai percorsi;
  • cosa fare se si è stati esclusi;
  • quali ricorsi attivare per tutelarsi in modo completo;
  • e come ottenere anche i benefici accessori, come la carta docente e l’indennità ferie negate sempre dal Ministero in favore dei docenti precari.
  1. Ho presentato la domanda dopo il 1° febbraio 2024. Sono escluso?

Senza ricorso, .

Lo studio ha attivato un ricorso volto proprio all’eliminazione del termine del 1 febbraio 2024:

Allo stesso tempo consigliamo a tutti di avviare il ricorso per silenzio-inadempimento al TAR nel caso in cui il Ministero non ha risposto alla domanda di riconoscimento e sono decorsi 120 giorni: secondo una interpretazione della normativa, la mera attivazione del ricorso sul silenzio consentirebbe di poter partecipare ai corsi INDIRE.

È quindi fondamentale attivare subito il ricorso per conservare il diritto a partecipare.

Ricorso silenzio inadempimento

  1. Posso già iscrivermi ai percorsi INDIRE? Devo rinunciare alla domanda di riconoscimento?

No. Ad oggi nessuna iscrizione ai percorsi INDIRE è formalmente attiva o valida.

Per poter procedere con le iscrizioni sarà necessario attendere la pubblicazione dei bandi ufficiali da parte di INDIRE e delle Università eventualmente coinvolte nell’organizzazione dei percorsi. Fino a quel momento, non è possibile né utile inviare richieste di iscrizione spontanea, né compilare moduli non previsti dalla procedura formale.

È quindi importante NON rinunciare in questa fase alla domanda di riconoscimento, salvo precise valutazioni giuridiche caso per caso.
Infatti:

  • la rinuncia è irrilevante fino a quando non saranno pubblicati i bandi;
  • in molti casi non è possibile rinunciare se la domanda è già stata respinta con provvedimento definitivo (salvo sospensione o annullamento del giudice amministrativo);
  • chi ha una domanda “aperta” (pendente o sospesa) può comunque tutelarsi tramite i ricorsi suggeriti.

Concludendo: al momento è utile attendere, monitorare gli sviluppi ufficiali

  1. Ho ricevuto un rigetto dopo il 1° giugno 2024. Posso accedere?

Secondo un’interpretazione favorevole, il rigetto notificato dopo il 1° giugno 2024 non preclude automaticamente la partecipazione ai percorsi INDIRE. Tuttavia, il Ministero ha chiarito che per poter partecipare è necessario che la domanda di riconoscimento risulti “aperta”.

Questo significa che non si può semplicemente rinunciare a una domanda già rigettata: la rinuncia è ammessa solo se:

  • il procedimento è ancora in corso, oppure
  • il provvedimento di rigetto è stato annullato o sospeso da un giudice amministrativo (TAR o Consiglio di Stato).

Per questo, è fondamentale tutelarsi immediatamente, adottando una delle seguenti azioni:

  • Impugnare tempestivamente il provvedimento di rigetto con ricorso al TAR e presentare istanza cautelare urgente per sospenderne gli effetti;
  • Se hai già un ricorso pendente, puoi chiedere un nuovo provvedimento cautelare per ottenere la riapertura della domanda;
  • Aderire al ricorso collettivo contro il limite dei 120 giorni, che contesta l’interpretazione restrittiva dell’art. 5 del DL 71/2024.

Ricorso eliminazione limite 120 giorni domanda

 

  1. Ho ricevuto un pre-rigetto. Posso partecipare?

Sì. Il pre-rigetto è solo una comunicazione interlocutoria e non ha effetti giuridici definitivi.

Non impedisce l’accesso ai percorsi INDIRE e, anzi, potrebbe essere opportuno presentare subito il ricorso per silenzio per sollecitare una decisione e rafforzare la propria posizione.
Laddove, invece, dovesse arrivare un decreto di RIGETTO bisogna impugnare urgentemente il provvedimento negativo (per dettagli – vedi quanto indicato al punto 2)

 

  1. Devo rinunciare al ricorso per partecipare al percorso INDIRE?

Assolutamente no.
La norma non impone alcuna rinuncia al contenzioso. Il docente può:

  • mantenere attivo il ricorso,
  • partecipare al percorso,
  • e sanare il contratto.
  1. I percorsi INDIRE sanano anche i contratti a tempo indeterminato?

Sì. Partecipare al percorso permette di convalidare anche i contratti a tempo indeterminato, anche se stipulati con clausola risolutiva legata al riconoscimento del titolo.

  1. Ho poi conseguito anche un TFA italiano. Cosa fare?

Il nostro studio sta preparando un’azione per chiedere un provvedimento espresso al Ministero, che consenta di sanare anche il titolo estero alla luce del successivo conseguimento del titolo italiano.

Abbiamo già attivato in alcuni casi specifiche azioni volte a consentire di ottenere un provvedimento che sani la situazione giuridica del ricorrente.

Strategia consigliata

Alla luce della complessità della normativa, la strategia più efficace e cauta è:

  1. Presentare il ricorso per silenzio-inadempimento se non hai ricevuto risposta;
  2. Aderire al ricorso collettivo contro il limite dei 120 giorni
  3. Richiedere la sospensiva urgente, in caso di rigetto o pre-rigetto;
  4. Non rinunciare al contenzioso già pendente.

Attiva anche i ricorsi per carta docente e ferie non godute

Molti docenti precari non hanno ricevuto quanto loro dovuto in termini di:

Carta docente (500 euro)Ricorso Carta Docente 2024

Indennità per ferie non godute – per chi ha avuto contratto fino al 30 giugno – Ricorso ferie non godute

Attivare questi ricorsi non pregiudica la posizione nei percorsi INDIRE e consente di ottenere compensi economici non riconosciuti automaticamente.

Contatta lo Studio

Per informazioni e adesioni, visita il sito www.ricorsiscuola.it o scrivici:

📧 ricorsiscuola.info@gmail.com 📱 WhatsApp: +39 3505232808

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