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Nuovo Contratto Mobilità, Stessi Errori!

Il contratto collettivo Mobilità 2018 del Personale Scolastico continua a negare il diritto dei docenti e Ata di tornare a casa.

Il Miur non ha posto rimedio agli errori dell’algoritmo del 2016 ed ha continuato a calpestare, anno dopo anno, i diritti fondamentali dei lavoratori.
In Tribunale, però, le cose stanno diversamente! Scopri il Ricorso

I diritti dei docenti che hanno partecipato alle procedure di mobilità 2018 sono stati, ancora una volta, dimenticati.
Il Ministero dell’Istruzione, in accordo con le parti sindacali, ha deciso di prorogare la validità del “vecchio” contratto collettivo nazionale mobilità.
La scelta non trova alcun fondamento logico, giuridico e morale.
Dopo gli evidentissimi errori del cd. algoritmo impazzito, il Ministero non ha posto rimedio alla difficile situazione di docenti che, dopo anni di precariato e di sacrifici economici e morali, continuano a dover stare lontano da casa, costretti a lasciare le proprie famiglie, i propri figli.

Perché il CCNI mobilità nega i diritti dei lavoratori?

Il “nuovo” contratto collettivo mobilità scuola, emanato con O.M. del 9 Marzo 2018, n. 2017 ha prorogato la validità del precedente contratto collettivo nazionale.
Innanzitutto il Miur ha deciso di NON sanare la difficilissima situazione dei docenti trasferiti dal Sud al Nord, limitando il numero dei posti per i trasferimenti interprovinciali ed aumentando quello delle immissioni in ruolo.
Neppure il Ministero ha posto rimedio a coloro che si trovano nel dovere morale e giuridico di assistere un familiare affetto da Handicap e beneficiario della legge 104/92: anche in tal caso, ai docenti non spetta alcuna precedenza nei trasferimenti.
Ma l’illegittimità non si ferma qui.
Anche le scuole paritarie non trovano alcun riconoscimento nei trasferimenti e coloro che hanno prestao servizio in scuole non statali si trovano alla pari dei neo-immessi in ruolo senza esperienza.

In Tribunale, però, le cose stanno diversamente. Per tornare a casa, ove ricorrano le condizioni, è necessario fare ricorso avverso le graduatorie e le procedure di mobilità Scopri il Ricorso
Il Ministero dell’Istruzione e tutte le parti che hanno siglato i vari contratti collettivi, non sembrano tutelare gli interssi dei lavoratori.
I docenti che si sono rivolti ad un Giudice per ottenere giustizia, l’hanno avuta.
Gli errori nei trasferimenti derivanti dall’algoritmo e dalle procedure di mobilità 2016 (Fase B, Fase C e Fase D) sono stati accertati dalla giurisprudenza: c’è ancora tempo per fare ricorso Caso di Successo.
Le scuole paritarie hanno trovato pieno riconoscimento in tutte le aule giudiziarie.
La precedenza derivante dalla legge 104/92, secondo la magistratura Caso di Successo, deve trovare riconoscimento anche nei trasferimenti inteprovinciali.
Tutto ciò continua ad essere negato dal Miur e da chi ha sottoscritto i vari contratti collettivi.
La tutela del personale docente si avrà soltanto in Tribunale Mobilità Ricorsi Punteggio Paritarie e Legge 104-92

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